Tributo di affetto e amore per S. Ubaldo
La Festa dei Ceri è una sintesi efficace del patrimonio di storia, cultura, spiritualità che connota e sotto molti aspetti identifica il popolo eugubino che si riconosce nel culto e nella devozione del Patrono S. Ubaldo. È ritenuta infatti un tributo di affetto e di amore nei confronti del Protettore che ripropone ancora oggi, seppur aggiornato nei ritmi e nella forma, quel pellegrinaggio che il 15 maggio 1160 vide i cittadini salire con i “ceri” in mano verso la Cattedrale per una testimonianza di affetto nei confronti dell’amato Vescovo che stava morendo.
Ubaldo Baldassini (1085? – 1160) ha guidato la chiesa eugubina per oltre un trentennio, ricostruendo la città dopo uno spaventoso incendio (1126), difendendola dall’assedio di undici città confederate (1151) e convincendo Federico Barbarossa (1155) a risparmiarla dalla programmata distruzione.
È da oltre otto secoli quindi, che a metà maggio, vigilia della morte (16.5.1160), il popolo eugubino, in maniera unitaria ed hilater (secondo l’invito contenuto nella bolla di canonizzazione pronunciata da Papa Celestino III il 5 marzo 1192), coinvolgente e affascinante, rinnova il suo gesto di amore, devozione, gratitudine e affetto.